Dante Alighieri, la Divina Foresta
Paradiso fine Canto IV
Il IV canto è un'antifona meravigliosa, un canto a due voci tra Beatrice e Dante.
Lei gli fa da maestra, parlando della scienza divina, lui le risponde col suo amore senza confini: "O amanza del primo amante, o diva". Oggetto d'amore di Dio, Beatrice è una piccola madonna, Dante la chiama "diva" e, in quell'onda d'amore, nasconde la sua passione, devozione e struggimento insieme: "Non è l'affezion mia tanto profonda, che basti a render voi grazia per grazia; ma quel che vede e puote a ciò risponda". Alla fine, Dante non regge il suo sguardo, naufraga, si smarrisce in esso, perde il senso dello spazio, l'orientamento. godendo d'esserne travolto: "Beatrice mi guardò con li occhi pieni di faville d'amor così divini che, vinta, mia virtute diè le reni, / e quasi mi perdei con li occhi chini".
Ma, in Paradiso, non può scordarsi di sé negli occhi di Beatrice, e aggiunge un "quasi" ("quasi mi perdei") che lo salva.