Pregarono perciò il Barone Antonio Stella, parente della detta Madre Serafina, perché ne parlasse alla Veneranda Madre, la quale venne e il reggente Petrone le offrì il suo palazzo ed Ella, con lume profetico disse: "Anche qui sorgerà un Monastero di sacre vergini e saranno Carmelitane" (di lì a poco vi fu fondato il Monastero). Salita la collina dell'Isolella, vista l'amenità del sito, l'aria salubre, la posizione incantevole, se ne rallegrò ed accettò l'offerta. Raccogliendo i fiori del giardino e rivolta all'alto Monte San Michele, offrì quei fiori all'Arcangelo, dicendo: "Qui sbocceranno dei fiori" (alludendo alle Ancelle del Signore).
Era passato da poco il 1700 quando in quel luogo sorse il Monastero con la Chiesa, dedicato al Gran Patriarca San Giuseppe.
Le Carmelitane andarono moltiplicandosi e tra la preghiera e la penitenza ricamarono ori e fabbricarono ostie, ma una specialità poi conquistò il palato degli abitanti della zona: la famosa sfogliata e i "diavulille". Una curiosità: il 27 maggio 1753, nel Convento erano ospitate 17 "Moniche Professe", da Suor Maria Gabriele dell'Incarnazione di anni 26 a Suor Illuminata degli Angeli e Suor Maria Eletta del Cielo di anni 65. Le "infratte Converse Professe" erano 5. Nella Chiesa con il Coro ad intaglio in oro vi sono dei magnifici dipinti che recentemente il Pittore Antonio Pennino ha affrescato. Su tutto però svetta la grande Tela del Patriarca che domina la facciata frontale.
Il Monastero delle Carmelitane Claustrali di Pisciano è il VII ed ultimo fondato dalla Serva di Dio Veneranda Madre Serafina da Capri. L'inclito Patriarca San Giuseppe, Patrono principale dell'Ordine Carmelitano, è il titolare della Chiesa e del Monastero. La promessa fatta alla Fondatrice "Io lo proteggerò" è divenuta luminosa realtà nel corso dei secoli! Un faro di Spiritualità che da circa tre secoli, silenziosamente e costantemente illumina e riscalda i cuori. Una preghiera di Anime votate interamente al sacrificio, alla rinuncia e all'Amore.
Al tempo delle leggi eversive allorché molte case religiose venivano costrette a chiudere i battenti, anche questo Monastero doveva subire la stessa sorte. Malgrado le istanze e le lacrime delle religiose, il Sindaco Bernardino De Falco, inflessibile, aveva già ordinato alle Monache di far ritorno alle proprie case. La morte nell'animo, i bagagli pronti, imminente la partenza. Si tramanda che avevano fatto il bucato e avevano posto nelle ceste i panni bagnati, non essendoci tempo per asciugarli. Solo il tempo di festeggiare l'ultimo Natale in Monastero. Era il 1811, quella notte stessa però il Sindaco moriva repentinamente, così che le Monache poterono continuare la loro vita di preghiera.Altro episodio è del 1943 quando a due passi dal Monastero si battevano Tedeschi e Americani. Durante i bombardamenti caddero delle bombe al di là e al di quà del muro di cinta del giardino, senza esplodere, altrimenti tutto l'edificio sarebbe andato distrutto. Un vero miracolo!
Altra protezione di San Giuseppe durante il terremoto del 23 novembre 1980. Il Governo ha dato il suo contributo ma sono state le offerte "piovute" senza nessuna richiesta, dall'Italia tutta e dall'estero che hanno permesso di "riprendere" il Chiostro, luogo adatto per far "vivere" la vocazione di contemplative, la vita di immolazione per il mondo intero.